lunedì 8 febbraio 2010

No, non è il musical con Sofia Loren


Non è neanche il distretto sudafricano in cui vivono gli alieni. E, a proposito del film di fantascienza di Neill Blomkamp, 9 nasce nello stesso modo, da un cortometraggio d'animazione di Shane Acker che lo stesso regista ha sviluppato in un film di un'ora e venti per il grande schermo, prodotto da Tim Burton, ed è un bene, e da Timur Bekmambetov (non ci trovate un'assonanza?), colpevole della trasposizione infedele di Wanted

In un mondo distrutto dalla guerra tra uomini e macchine (vi ricorda niente?), un minuscolo robot di pezza, con una chiusura lampo sul torace e un 9 scritto sulla schiena, si sveglia in un laboratorio e trova un misterioso congegno. Di lì a poco incontrerà gli altri otto robot. Un gruppo ben variegato che si rifà vagamente alla Compagnia dell'Anello. Non a caso, 9 è doppiato da Elijah Wood. Un mostro meccanico rapisce uno di loro, ruba il congegno e l'avventura ha inizio. 

Il livello di animazione è sbalorditivo, la cura per i dettagli maniacale. Il timbro di Tim Burton si vede nella scenografia gotica e nei pupazzi stessi che ricordano da vicino quelli di Nightmare Before Christmas, in particolare il Babau. Le scene d'azione sono divertenti e, a tratti, geniali, sottolineate dal martello musicale di Danny Elfman. 

Il mistero che circonda i 9 tiene fino al colpo di scena finale dal quale si sviluppa una riflessione interessante sul rapporto uomo-tecnologia ma con delle dinamiche un po' criptiche. Da rivedere.


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