lunedì 17 maggio 2010

"Alla fine nessuno ricorda perché sia cominciata la guerra. Si combatte solo per delle stupide bandiere."


Giunta al sesto capitolo, la saga degli zombi di Romero non perde il suo fascino e riesce ancora una volta ad esprimere nuovi concetti. Plum Island, dalle parti del Delaware, è un'isola in cui risiedono da sempre solo due famiglie: i Muldoon e gli O'Flynn. 

Il capo dei Muldoon è una sorta di piccolo Adolf Hitler che preferisce sparare ai vivi e risparmiare gli zombi dei suoi familiari che tiene in "vita" come bestiame in attesa che sviluppino intelligenza e imparino a nutrirsi di carne animale. Da qui gli screzi con il capo degli O'Flynn che predilige invece piantare un proiettile in testa ai morti viventi quand'anche si trattasse dei suoi figli. Il primo round lo vince Muldoon e O'Flynn viene esiliato dall'isola ma quattro soldati e un ragazzetto gli daranno man forte per tornare alla carica. 

Non è certo il miglior film di Romero e non spaventa un granché ma si lascia vedere. Al di là di ogni possibile metafora xenofoba, salta subito all'occhio che i veri cattivi della storia sono gli umani e non gli zombi. In effetti, la maggior parte delle uccisioni avvengono proprio ad opera di vivi contro altri vivi. I morti viventi sembrano più che altro lo sfondo, il filo conduttore, il pretesto dei vari scontri. 

I personaggi sono ben delineati e, nonostante qualche effettaccio digitale ci sono buoni momenti di splatter soprattutto nella battaglia finale. E nell'epilogo viene formulata un'ipotesi che apre immancabilmente al prossimo capitolo.


Nessun commento:

Posta un commento