lunedì 16 agosto 2010

"Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere?"


Volete un perfetto esempio di come si possano tirar fuori nuovi concetti da idee trite e ritrite? Splice è il film che fa per voi. 

A forza di far accoppiare schifezze genetiche in laboratorio, una coppia di scienziati, marito e moglie, crea Dren, una piccola mutante ibrida tra umano e animale. Proprio il ruolo di genitori che la coppia deve accollarsi dà vita ad un'efficace contraddizione. 

Lui, che ha sempre desiderato una figlia, in virtù dei suoi scrupoli morali vorrebbe eliminare lo scherzo di natura che hanno creato. Lei, che ha avuto un'infanzia terribile, non si pone dilemmi etici e tiene in vita Dren per sfruttarla a scopi scientifici. 

Il rapporto ambiguo con i genitori stimola nella mutante sia la sua parte più istintiva e pericolosa che quella più umana e bisognosa d'affetto. Come se non bastasse, Dren cresce più velocemente del normale e nel giro di pochi giorni raggiunge l'età adolescenziale con le conseguenti pulsioni sessuali. 

I risvolti saranno spiazzanti. L'epilogo agghiacciante. 

É un fantahorror ben scritto, diretto con grande ritmo e interpretato da un ottimo Adrien Brody, reduce dal deludente Predators. Bravissima anche Sarah Polley. Effetti visivi straordinari, soprattutto nella prima parte. 

Quasi a voler rispecchiare l'ibridazione del personaggio, la splendida Delphine Chanéac è stata trasformata in Dren attraverso uno strabiliante mix di make-up e digitale. Il risultato lascia senza parole. In ogni caso io la preferisco al naturale.



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