lunedì 20 settembre 2010

Va bene, M. Night, ci hai provato.


É il caso dell'estate. 

Il nuovo film di M. Night Shyamalan è stato un flop promesso e mantenuto in pieno. Tuttavia, dopo averlo visto, credo si tratti di uno di quei casi in cui un film malriuscito ma pur sempre decoroso viene reso dal tam-tam prima brutto, poi bruttissimo e infine un disastro. 

Beh, dopo aver visto film come G. I. Joe, Iron Man 2 e l'ultimo Jonah Hex, a casa mia i disastri sono un'altra cosa. 

L'ondata di critiche più violenta è arrivata subito dopo l'uscita del teaser ed il tenore è stato: "Cosa c'entra 'sto film con Shyamalan?" 

Ignoranti prevenuti dalla mentalità ristretta, rispondo io. Un regista ha il sacrosanto diritto di provare a cimentarsi con generi differenti, magari anche commerciali, soprattutto quando gli ultimi lavori sono andati abbastanza male al botteghino. 

In questo caso, il regista si butta sulla trasposizione di una serie animata di successo ambientata in un mondo fantastico in cui i quattro regni degli elementi, Terra, Aria, Acqua e Fuoco, sono in guerra. Un giovanissimo Avatar, una sorta di piccolo Buddha, in grado di controllare l'elemento dell'Aria, è destinato a ristabilire la pace coadiuvato da due giovani, fratello e sorella, del regno dell'Acqua. 

All'inizio sembra il classico film avventuroso per ragazzi alla Chris Columbus (Harry Potter e Percy Jackson), piacevole, trascinante e brillantemente privo di quelle ingenuità che ci si aspetterebbe. Dopo una mezz'ora, però, inizia a mostrare le prime crepe che andranno man mano a ramificarsi. 

Shyamalan ha provato ad accontentare sia il suo pubblico tradizionale, quello adulto, sia i più giovani a cui è destinato principalmente il film, cercando inoltre di scostarsi dai canoni del genere "cappa e spada orientale" in salsa fantastica, tipo La Tigre e il Dragone o Hero. Ne è venuta fuori un'opera che non è né carne né pesce e scontenta tutti. 

Trama indecisa, dialoghi senza nerbo, solo alcuni personaggi sono ben approfonditi e si arriva a provare empatia per il protagonista soltanto nel finale che regala l'unico e brevissimo picco emotivo della pellicola. 

Nonostante la somiglianza estetica con l'opera originale, anche i fans del cartone restano delusi decretando la rovina del film. 

Giuste le critiche sul solito 3-D raffazzonato e integrato maldestramente in post-produzione. Inutile, peraltro. Io l'ho visto in 2-D e le scene d'azione sono già ottime, rese suggestive dai sontuosi effetti speciali dell'ILM e sostenute dall'epica colonna sonora di James Newton Howard. 

Il film è il primo capitolo di una quadrilogia ma dopo il tonfo non so cosa se ne farà. Come detto, M. Night aveva tutto il diritto di provarci. Semplicemente gli è andata male.


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