Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, il Principe Albert, affetto da una grave balbuzie, diviene Re d'Inghilterra suo malgrado. Assistito dalla dolcissima moglie Elizabeth, decide di affidarsi ad un logopedista anticonformista, l'australiano Lionel Logue, che lo spinge a superare le barriere tra le rispettive classi sociali per instaurare con lui un rapporto confidenziale pieno di ostacoli e tirar fuori i traumi e le insicurezze che bloccano la sua capacità di comunicare, di contrastare verbalmente l'inetto fratello maggiore e che lo rendono timido ed irascibile, facendolo sentire terribilmente inadeguato verso la sua carica. Tutto ciò mentre, in Germania, Hitler sbraita la sua sicura oratoria accattivandosi il popolo.
Colin Firth e Geoffrey Rush, nel ruolo rispettivamente del Re e del logopedista, forniscono una prova di altissima recitazione, a tratti dal forte sapore teatrale, e danno vita a dei duetti magnifici interpretando magistralmente la brillante sceneggiatura di David Seidler. Helena Bonham Carter traccia una Elizabeth scritta in modo magnifico, delicata e risoluta al contempo, dotata di un'arguzia ammaliante.
Tom Hooper firma una regia stilisticamente e tecnicamente perfetta, sostenuta da scenografie sontuose che ricostruiscono l'ambientazione storica in modo autentico, e sottolineata dall'accompagnamento lirico di Alexandre Desplat.
Un film elegante, avvincente, che racconta l'uomo dietro la figura istituzionale e che ci fa soffrire con lui ad ogni parola tartagliata, simbolo di un paese alla ricerca di una guida in un momento di grande incertezza.
Un assoluto capolavoro. Dodici nomination agli Oscar. La sfida a The Social Network è lanciata.
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