venerdì 1 aprile 2011

"La cosa interessante degli scettici è che sono sempre alla ricerca di prove. La vera questione è cosa faremmo se le trovassimo."


Altro film recuperato fuori tempo massimo. Sarebbe la classica storia di fede ed esorcismi se non fosse che si prefigge di raccontare una storia vera. 

Abbiamo il giovane prete americano che ha preso i voti solo perché nella sua famiglia "o ti mangi 'sta minestra o ti butti dalla finestra", anche perché il papà è Rutger Hauer e fa di mestiere l'impresario di pompe funebri, figuratevi l'allegria. Neanche il tempo di indossare l'abito talare e il giovane prete è già in crisi. Il suo amico e mentore, per toglierselo dalle palle, gli consiglia di diventare esorcista per scoprire la fede facendo a bottigliate con il diavolo. 

Il nostro giunge così a Roma per frequentare l'accademia degli esorcisti ocomecavolosichiama, rompendo i coglioni con le sue polemiche da bravo scettico. L'insegnante, per toglierselo pure lui dalle palle, lo manda dal Clint Eastwood degli esorcisti, l'aspersorio più veloce del west, interpretato dal sempre grandissimo Anthony Hopkins. I due hanno i loro bei diverbi sul caso di una ragazza indemoniata, finché l'anziano esorcista non viene posseduto pure lui. 

Il film non dice nulla di veramente nuovo ed è un horror senza infamia e senza lode. Girato in modo onesto, per buona parte nella città eterna, con camei di alcuni attorucoli nostrani tra i quali Maria Grazia Cucinotta che recitano in italiano sottotitolati in inglese, ma se vedrete il film doppiato non farà alcuna differenza. 

I dialoghi tra esorcista maestro e allievo sono la parte migliore della pellicola, interessanti e scritti bene. Il personaggio femminile, una giornalista che aiuta il protagonista, è completamente inutile. La parte horror è pure buona, convenzionale, mai eccessiva, ben punteggiata e divertente. Il finale è scontato e un po' troppo didascalico. 

Si può guardare, soprattutto grazie ad un Hopkins convincente sia come prete che come indemoniato-Hannibal Lecter. Dunque come opera d'intrattenimento può andare, ma se cerca davvero di convincere un ateo come me che i fatti narrati siano reali, tra gente che vomita chiodi, muli demoniaci e telefonate dall'aldilà, francamente resto scettico.

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