sabato 13 marzo 2010

Columbus Day


L'unico motivo per cui ho visto questo film è Chris Columbus, un uomo col quale ogni amante del cinema d'intrattenimento della mia generazione ha un grosso debito di riconoscenza. Sceneggiatore di film adolescenziali che hanno segnato un'epoca, quali I Goonies, I Gremlins e Piramide di Paura, è poi passato dietro la macchina da presa girando commedie di successo con al centro sempre figure adolescenziali (Mamma ho perso l'aereo e Mrs. Doubtfire) e i primi due Harry Potter che non ho gradito non per demerito di Columbus ma per antipatia nei riguardi dell'eptalogia della Rowling. 

Anche stavolta Columbus si rifà ad ad una saga letteraria in cinque volumi scritta da Rick Riordan, tanto per cambiare incentrata su un adolescente, Percy Jackson, che scopre essere un semidio, figlio di Poseidone, accusato ingiustamente di aver rubato i fulmini a Zeus. Come se non bastasse, Ade gli sequestra la madre. 

Percy, coadiuvato dall'amico satiro Grover, vera anima del film, interpretato da Brandon T. Jackson, un incrocio tra Will Smith e Eddie Murphy, e da Annabeth, bella figlia di Atena, s'imbarca in un'avventura che tocca tutte le trappole per turisti americane sbeffeggiando, tra le altre, Las Vegas con grande intelligenza. 

Per il nostro spasso, Pierce Brosnan fa il centauro, Uma Thurman la medusa e Rosario Dawson una sexy Persefone. 

I paragoni con Harry Potter non stanno in piedi. Il terzetto di protagonisti non è moscio e stucchevole come Harry, Hermione e Ron ma è brioso e divertente. La storia entra subito nel vivo e si dipana veloce senza alcuna sosta. Un'ora e cinquanta che volano. 

Certo, il film è tarato per gli under 14 e va visto in quest'ottica ma funziona come una macchina e Columbus dimostra ancora una volta di saperne. Di saperne eccome.


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