venerdì 18 giugno 2010

"L'esagerazione è sottovalutata."


Faccio molta fatica a capire cosa si aspettasse quella parte di pubblico che è rimasta delusa da questo film accusandolo di essere il solito blockbuster fracassone. 

In effetti lo è. A buon diritto. 

La pellicola è onesta nelle sue intenzioni fin dal principio puntando tutto su azione e commedia, gli stessi ingredienti della serie televisiva originale degli anni '80 che non ha mai avuto pretese epiche o drammatiche. 

I quattro attori che hanno avuto l'arduo compito di ereditare i ruoli dei protagonisti risultano sufficientemente carismatici ed accattivanti. Le gag comiche a cui danno vita sono ben intessute e mai invadenti. La trama semplicissima, che mira a raccontare la nascita del mitico commando in seguito ad un complotto, è un pretesto per scene d'azione legittimamente eccessive come in un qualsiasi episodio di Die Hard o Indiana Jones

Se possiamo accettare che John McClane scagli un'auto contro un elicottero o che Indy sopravviva ad un'esplosione atomica in un frigorifero, può starci anche che i quattro dell'A-Team si lancino da da un aereo a bordo di un carro armato sostenuto da tre paracaduti. Sono le regole di questo linguaggio narrativo. Il realismo, oltre a risultare ridicolo, sarebbe noiosissimo in un prodotto di questo genere. 

Ed esattamente come per i due eroi interpretati da Bruce Willis ed Harrison Ford, a fare da contraltare all'action surerale c'è un'ambientazione autentica, non uno scenario da cartone animato come in Iron Man o in G. I. Joe dove, nonostante le battaglie, nessuno muore e si fa male. 

Se cercate due ore all'insegna dell'assoluto disimpegno, non vi deluderà. Come incentivo c'è lei


e il mitico tema della serie originale riarrangiato dal grande Alan Silvestri.


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