venerdì 16 luglio 2010

Cosa significa essere un vampiro?


Se volete una risposta vi consiglio di lasciar perdere quella gran puttanata commerciale per ragazzine e nerd deficienti che è Twilight e buttarvi su quest'horror coreano del maestro Park Chan-Wook. 

Un prete appartenente a un gruppo monastico si offre volontario per una ricerca sperimentale a base di trasfusioni di sangue e finisce per diventare un vampiro. Le pulsioni che iniziano a farsi largo in lui stridono con la sua moralità e i suoi principi cattolici ma non riuscirà ad arginare la sua passione per una giovane masochista, sposata con un povero idiota e vessata dalla suocera alcolizzata e rompicoglioni. 

Attraverso la morte, i due amanti scoprono la vita, la libertà da quelle convenzioni sociali e religiose in cui erano intrappolati. L'evoluzione del rapporto raggiunge punti estremi e perversi scivolando nella china del grottesco e della follia fino ad un epilogo straziante. 

Il film è meno originale di quanto vorrebbe essere, è troppo lungo e a tratti ripetitivo, ma è un'opera assolutamente matura, raccontata attraverso una regia trascinante e seducente. 

Una riflessione profondissima sull'identità del vampiro combattuto tra il lato umano e sentimentale, in grado di provare pietà, e quello bestiale e sanguinario, sospinto senza alcuna empatia dall'istinto di sopravvivenza.


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